GIOIELLI –SCULTURA collezione VIRTU’ RIVELATE
Piume di uccelli ara, semi, vertebre di squalo e di serpente, ma anche denti di squalo tigre, chele di granchio rosso delle mangrovie, geodi di agata e topazio imperiale. Materiali poveri di origine animale, vegetale e minerale che Emanuela Bergonzoni ha raccolto nel 2012 a Belèm, capitale dello stato del Parà, in Brasile, durante un viaggio di interscambio organizzato dall’Accademia di Belle Arti, e con cui ha realizzato la collezione ‘Virtù rivelate’: venti gioielli che vogliono essere un grido di protesta, di dolore, di gioia, di una maggiore presa di coscienza ambientalista. Nei suoi monili Emanuela ha inserito i materiali originali o, in alcuni casi, le loro riproduzioni in ottone, bronzo e argento. Quattro mesi di lavoro per tradurre le esperienze sensoriali vissute in Brasile in piccoli oggetti tridimensionali. Per i titoli di alcune opere è andata alle radici del linguaggio del Brasile, antecedente la colonizzazione: la lingua tupi, mentre per altri ha utilizzato la lingua latina, inglese, italiana e portoghese creando un melting pot linguistico che vuole essere un ponte intellettuale tra due continenti e la loro antica storia. Un progetto che attinge dalla biodiversità amazzonica nella sua interezza e che oggi è diventato anche un catalogo in italiano e portoghese edito da Universitas Studiorum.
Silvia Santachiara
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